Silvano Tartarini ci ha lasciato (il 9 luglio 2024)
Ricordo di Alfonso Navarra - segretario della Lega per il Disarmo unilaterale
Silvano Tartarini ci ha lasciato ieri, il 9 luglio 2024. Mi ha telefonato per darmi la notizia il suo figliolo Tommaso.
Nonviolento nel profondo, pur con i suoi trascorsi nella Lotta Continua "rivoluzionaria", toscano di nascita, di cuore e di ambito vitale (lavorava come artigiano a Pietrasanta), si è sempre battuto per il disarmo unilaterale a fianco di Carlo Cassola.
Ha fatto parte, insieme al sottoscritto, fin dall'inizio degli anni '80, della segreteria della Lega per il disarmo unilaterale, fondata dal grande scrittore toscano.
La guerra del Golfo gli fece maturare l'idea dei volontari di pace in Medio Oriente.
Con la vedova di Carlo Cassola, Pola, e con Alberto L'Abate, il promotore della prima Università della Pace in Italia, riuscì, con grande coraggio, ad aprire una "Casa per la pace" a Baghdad, su un'isoletta dell'Eufrate, nel periodo più critico della crisi dopo l'invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein.
Ad un certo punto si rischiava davvero di vedersi cadere bombe sulla testa!
(Segnalo un libretto che ricorda l’iniziativa: dal titolo: "Volontari di pace in Medio Oriente", edizioni La Meridiana. Molfetta. Bari).
Poi, sempre con Alberto L'Abate ed altri compagni e compagne di viaggio (Maria Carla Biavati, Angelo Gandolfi), fondò i Berretti Bianchi, che nascono da un'idea maturata all'interno della Campagna Nazionale di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari e per la Difesa Popolare Nonviolenta.
Il focus dell'esperimento era predisporre strumenti per prevenire ed inibire i conflitti armati con azioni di interposizione e diplomazia popolare: i corpi civili di pace e le ambasciate di pace.
Una sua passione era la scrittura e si dedicava alla poesia. Non ho competenze di critico letterario quindi non mi pronuncio sulla qualità dei suoi versi.
Spero che, in questo senso, le sue frequentazioni strette con Carlo Cassola e con Manlio Cancogni, possano averlo influenzato positivamente!
Una delle sue ultime opere è stato il tentativo di dimostrare la coerenza tra il Cassola scrittore e il Cassola profeta inascoltato dell'antimilitarismo.
(Segnalo il libro: "Cassola, la letteratura dell'infinito e il suo sbocco antimilitarista").
Silvano era una persona onesta ed appassionata e mi sento onorato di aver avuto l'occasione di camminare e discutere anche animatamente con lui.
Discussioni che ti portavano alla crescita personale anche quando veniva fuori il dissenso su come declinare aspetti della comune strategia nonviolenta.
Ciao Silvano, il mio è un ricordo commosso e grato per la nuova strada che hai tentato di aprire e per la quale hai pagato di persona, da pacifista scomodo ma coerente.
L'11 luglio alle 17, 30 presso la Piramide vicino all’Ospedale Versilia il saluto pubblico e fino alle 19 la possibilità di portargli l’ultimo saluto.