MANTENIAMO IL PUNTO QUALIFICANTE E DI GRANDE SVOLTA SUL NO FIRST USE NEL DOCUMENTO FINALE ALLA CONFERENZA DI RIESAME DEL TNP
UNA LETTERA SPEDITA (IL 20 AGOSTO) ALLA RAPPRESENTANZA ITALIANA PRESSO IL PALAZZO DI VETRO
La Decima Conferenza di riesame del Trattato di Non Proliferazione nucleare – TNP (si tiene ogni cinque anni dall’entrata in vigore del Trattato) è in corso a New York (dal 1 al 26 agosto 2022) e si svolge in una congiuntura internazionale drammatica in seguito allo scontro militare sul terreno ucraino dietro cui sta una guerra più generale, in questo momento soprattutto economica, tra la NATO e la Russia.
New York giunge dopo Vienna, il primo riesame che si è svolto questo giugno del Trattato di proibizione delle armi nucleari – TPNW, ratificato al momento da oltre 60 Stati; ed è il primo banco di prova su come questo secondo percorso disarmista “proibizionista”, di cui sono protagonisti gli Stati non nucleari in ribellione, possa sbloccare lo stallo che caratterizza il primo percorso, del disarmo cosiddetto negoziato, bilanciato e controllato, in mano alle grandi potenze nucleari.
Il TPNW di Vienna ha chiesto al TNP di New York di riconoscere il suo carattere complementare di attuazione del famoso quanto disatteso articolo VI: le trattative “in buona fede” per giungere ad un “disarmo generale e completo”, “sotto controllo internazionale efficace”.
La risposta parzialmente positiva rispetto a questa istanza degli Stati non nucleari protagonisti di Vienna TPNW potrebbe passare per una formulazione contenuta nella bozza di dichiarazione finale preparata dalla presidenza argentina del TNP sulla base del lavoro di due commissioni.
Per la prima volta, in questi documenti delle commissioni, si dice che le potenze nucleari portano responsabilità nella situazione di riarmo e di proliferazione atomica (la situazione di insicurezza deriva anche dal mancato disarmo!) e che hanno il dovere di ridurre il ruolo del nucleare nelle strategie militari che non hanno da contemplare più il primo uso dell’arma nucleare nelle dottrine di “deterrenza”.
Può sembrare poca cosa ma in realtà, stante i rapporti di forza attuali, se lo si affermasse nelle conclusioni ufficiali del TNP sarebbe un passo concreto che potrebbe aprire la strada ad un dialogo per ridurre il rischio di un disastro atomico (almeno la guerra nucleare per errore con la “deallertizzazione” concretizzata dalla separazione delle testate dai vettori) e cominciare a svoltare dal riarmo verso il disarmo delle testate.
Dal coordinamento di ICAN, la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, insignita nel 2017 del Premio Nobel per la pace, è giunto l’appello a mobilitarsi urgentemente perché, in sintesi e in sostanza, il “no first use” sia mantenuto nel draft che verrà sottoposto al vaglio della fase finale della conferenza di New York, contro le pressioni in atto per toglierlo. Noi, Disarmisti esigenti, e altri soggetti alleati, tra i membri italiani di ICAN, abbiamo raccolto l’appello e provveduto a scrivere in questo senso alla rappresentanza italiana all’ONU: vedi lettera sotto riportata, indirizzata all’ambasciatore Maurizio Massari e per conoscenza al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, già firmatario dell’ICAN Pledge.
Occuparsi di questo tema della denuclearizzazione significa per noi, oltretutto, con ricaduta sul lavoro politico locale, dare ascolto e voce al sentimento e all’opinione pacifista della maggioranza del popolo italiano, ignorati dalle coalizioni principali in lizza nelle elezioni politiche del 25 settembre; ed in verità ci sembra poco raccolti anche da chi si proclama ecopacifista ma, a differenza ad esempio di Papa Francesco, non coglie la centralità del problema pace versus guerra in questo momento storico ...
Ma dobbiamo essere realisti sugli esiti di New York: i nostri rappresentanti di ICAN presenti ai lavori ci informano che il dissenso degli Stati nucleari, pur nella disomogeneità delle posizioni, alle bozze di testi varati dalle commissioni del TNP è fortissimo e questo prelude all’ennesima conclusione senza documento finale, come nelle due ultime conferenze del 2010 e del 2015. Il disarmo nucleare è sempre il nocciolo della questione e il destino di questa Conferenza di revisione dipende dalla domanda vecchia di 50 anni: conformarsi all'articolo VI del TNP – e quindi riconoscere oggi il contributo del TPNW - o non conformarsi – rigettando con una quantità di pretesti tale riconoscimento?
Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti
Antonia Sani – Coordinamento antinucleare europeo
Alex Zanotelli – Missionario comboniano
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Milano-Roma-Napoli 20 agosto 2022
A Maurizio Massari
Capo della delegazione italiana al X riesame del TNP (New York 1-26 agosto 2022)
E p.c. Luigi Di Maio, Ministro degli affari esteri, già firmatario dell’ICAN Pledge
Gentile e Illustre Ambasciatore Maurizio Massari
Le scriviamo, allertati e sollecitati da Beatrice Fihn, direttrice esecutiva di ICAN, la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, nel pieno dei lavori,a New York, in cui si sta svolgendo, sotto l’egida dell’ONU, il decimo Riesame del Trattato di Non Proliferazione nucleare – TNP (inizio della Conferenza 1 agosto, conclusione della stessa prevista il prossimo 26 agosto).
Giriamo la presente per conoscenza anche al nostro Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, già firmatario dell’ICAN Pledge..
Le discussioni in corso a New York, a cui Ella sta partecipando, a giudizio della coordinatrice disarmista di ICAN, sarebbero ad un cruciale punto di svolta e, se si facesse in questo momento la scelta giusta, potrebbero avviare un percorso concreto, sostanziale e mirato per realizzare “un mondo senza armi nucleari”, come è nei desideri di tutti, e come è politica ufficiale del governo italiano, ispirato dall’art. 11 Cost.; e – con le dovute accortezze – senza entrare in contrasto con i suoi alleati.
Da Beatrice Fihn abbiamo appreso che sono state pubblicate le prime bozze della parte sul disarmo della Conferenza di revisione del TNP: il rapporto del Comitato principale 1 che esamina l'attuazione degli obblighi di disarmo del trattato; e il rapporto dell'Organo sussidiario 1 che negozia i punti di azione di lungo periodo sul disarmo.
È importante, a parere della Fihn e anche a nostro parere (in quanto appunto membri e sostenitori italiani di ICAN), rinforzare il draft che è stato proposto dalla presidenza del riesame del TNP. In particolare, bisogna guardare al punto che, nella bozza sul disarmo riconosce la responsabilità delle potenze nucleari nel promuovere il disarmo nucleare e include un impegno per questi stati a ridurre ed eliminare il ruolo delle armi nucleari nella loro dottrina sulla sicurezza.
Questo il passo del documento, inserito nel rapporto dell'Organo sussidiario 1, che dobbiamo considerare, oltre che innovativo, decisivo e che caldeggiamo sia ripreso nella Dichiarazione finale della Conferenza di riesame:
"The nuclear-weapon States and their allies agree to take steps to reduce and eliminate the role of nuclear weapons in national and collective security doctrines; for nuclear-weapon States this should include the adoption of no-first use or sole purpose doctrines."
Draft Report of Subsidiary Body 1: “Nuclear Disarmament and Security Assurances”
NPT/CONF.2020/MC.I/SB.1/CRP.1, 12 August 2022
Noi riteniamo che darsi da fare, come rappresentanza italiana all’ONU e al Riesame del TNP, per mantenere questa presa di posizione più organicamente disarmista nel testo finale della conferenza sarebbe coerente con le aspirazioni che Ella ha avanzato, a nome dell’Italia, nel suo discorso del due agosto, che abbiamo letto al seguente link:
Crediamo di avere capito che ci sarebbe assoluta urgenza di esprimere un parere ufficiale in questo senso che dovrebbe essere avanzato da parte dell’Italia entro il 22 agosto alla presidenza argentina della Conferenza di Riesame.
Perciò la preghiamo – gentile Ambasciatore - di inviare subito un parere a favore del draft varato cogliendo questa occasione storica sulla esplicitazione del “no first use”! L’importanza e la drammaticità del momento esigerebbero questa assunzione di responsabilità!
Questo gesto renderebbe più agibile e concreto l’auspicio che il nuovo governo italiano, quello che emergerà dalle elezioni politiche del 25 settembre, recependo le istanze pacifiste del nostro popolo, testimoniate oltretutto da tutti i sondaggi, sia più coraggioso: andremmo a raccogliere i semi che speriamo siano lanciati qui a New York, partecipi al dialogo tra Trattato di proibizione delle armi nucleari -TNPW e Stati della condivisione nucleare NATO, aperto dal meeting di Vienna del TPNW nel giugno di questo anno.
Quello che in tale prospettiva sollecitiamo e proponiamo di avviare è un contributo attivo del governo italiano ai progressi della proibizione delle armi nucleari sulla base del diritto umanitario e alla complementarità, non scontata e da riconoscere proprio a New York, tra TNP e TPNW. Un effetto significativo di tale processo, frutto anche del dialogo con i Paesi della condivisione nucleare NATO (che è stato avviato al riesame del TPNW, svoltosi questo giugno a Vienna), sarebbe la prospettiva della denuclearizzazione europea: si segnerebbe l’abbandono, da parte della Alleanza occidentale, della dottrina strategica che non esclude, in circostanze eccezionali, il primo uso dell’arma nucleare.
Augurandole buon lavoro, aspettiamo buone notizie da parte Sua in merito alla problematica che Le abbiamo indicato
Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti (cell. 340-0736871 - email alfonsonavarra@virgilio.it
Antonia Sani – Coordinamento antinucleare europeo
Alex Zanotelli – Missionario comboniano