TENDA ANTINUCLEARE DELLE CITTADINE E DEI CITTADINI: IL SECONDO TEMPO DELLA MOBILITAZIONE.
PRESIDIO IL 15 DICEMBRE SOTTO IL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE, INCONTRO ONLINE DALLE 17:30 ALLE 19:30, PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 16 DICEMBRE IN PIAZZA DEL POPOLO
meet.google.com/ykt-udfk-deo
è il link per collegarsi con la discussione, collegata al presidio fisico, che prevede gli interventi degli organizzatori Disarmisti esigenti e WILPF Italia, con Luciana Castellina, Elena Evi, Mario Agostinelli, Vittorio Bardi, Guido Viale e altri...
La tassonomia UE dopo le comunicazioni di Draghi alla Camera e al Senato. Il presidente del Consigio è in partenza per il Consiglio UE del 16 e 17 dicembre (la posizione sul nucleare civile non è però all'odg dell'incontro di Bruxelles).
La domanda cruciale, sottoposta a un libero scambio di opinioni, è: la coalizione semaforo che include i Verdi, al governo in Germania, si opporrà seriamente a questa nuova ufficializzazione del ruolo determinante del nucleare in Europa, sancita con ogni probabilità dal patto del Quirinale tra Italia e Francia?
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Nel presidio fisico la Questura di Roma ha autorizzato un numero massimo di sei persone presenti.
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Sotto riportato l'appello da sottoscrivere on line contro la tassonomia pro nucleare e pro gas per il rispetto dei referendum, sottoscrivibile al link:
https://www.petizioni.com/notassonomianukerispettareferendum
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Questa la scaletta dell'incontro online - organizzato con la collaborazione di Radio Nuova Resistenza - con inizio alle ore 17:30 e termine programmato alle ore 19:30
Presentazione di Alfonso Navarra - portavoce dei Disarmisti esigenti e moderatore dell'incontro - 10 minuti
Relazione di Patrizia Sterpetti (WILPF Italia) e Ennio Cabiddu (Coordinamento antinucleare europeo) su conferenza stampa all'Hotel Nazionale la mattina del 15 dicembre - 10 minuti
Introduzione di Mario Agostinelli - presidente Laudato Si' - 10 minuti
Interventi di 10 minuti:
Laura Castellina
Eleonora Evi
Vittorio Bardi
Guido Viale
Antonio De Lellis
Giuseppe Farinella
domande del pubblico 10 minuti
Interventi di cinque minuti
Keivan Motavalli
Luigi Mosca
Daniele Barbi
Ennio La Malfa
Oliviero Sorbini
Antonia Sani
Teresa Lapis
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
Conclusioni degli organizzatori (DE-WILPF Italia-Laudato si')
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NO TASSONOMIA UE PRO NUCLEARE E PRO GAS - RISPETTARE I REFERENDUM SUI BENI COMUNI!
PREMESSA
Siamo ad un passaggio cruciale sulla transizione energetica. Le lobby del nucleare e del gas stanno imponendo a Bruxelles l'inserimento di investimenti nucleari e a metano nel novero degli elenchi da finanziare in varie modalità con i fondi pubblici, cioé con i nostri soldi. Tutto procede silenziosamente e con la copertura da noi di Cingolani e Draghi, schierati nel dibattito europeo con la parte più conservatrice e avversa all'ecologia sociale ("integrale" secondo Papa Francesco) e alla diffusione delle fonti rinnovabili. Dobbiamo avviare una campagna, di cui la mobilitazione del 15 dicembre è solo un primo passo, che possa far intervenire su una simile rottura, coinvolgendo le giovani generazioni di attivisti, l'opinione pubblica e le rappresentanze democratiche e del lavoro. Di qui la nostra proposta di condividere, sottoscrivendola, la presa di posizione dei Disarmisti esigenti, di Wilpf Italia e dell'Osservatorio del lavoro, supportata da personalità autorevoli quali Moni Ovadia e Alex Zanotelli. E Luciana Castellina, Haidi Giuliani, Massimo Scalia e Guido Viale. Ed è utile - crediamo - essere a conoscenza del fatto che proprio il 15 dicembre l'Associazione italiana nucleare, con la partecipazione di esponenti di governo (il Ministro degli affari europei Vincenzo Amendola e la sottosegretaria al MITE Vannia Gava), tiene un convegno alla Camera dal titolo: "Il nucleare decisivo per la transizione energetica".
Qui di seguito il testo della dichiarazione da sottoscrivere a supporto della campagna e poi riportato in basso, il comunicato di adesione dell'Osservatorio sul PNRR.
Segue anche adesione della Convenzione delle donne, che ringraziamo per avere fatto riferimento al tema dell'aumento delle spese militari e di come il settore militare sia anche un grande consumatore/sprecone enegetico ed un grande inquinatore: alla COP26 di Glasgow, consapevoli dell'intreccio tra minaccia nucleare/militare e minaccia climatico/ecologica, abbiamo lavorato per inserire il disarmo negli accordi di Parigi sul clima globale.
APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE UNITARIA IN VISTA DI BILANCIO 2022 E CONSIGLIO UE: UNICA LOTTA PER TAGLIO DEI SAD, POLITICA ECOLOGICA INDIPENDENTE, TASSONOMIA NO GAS E NO NUCLEARE
Il 15 dicembre al Senato il presidente del Consiglio Mario Draghi farà le sue comunicazioni ai parlamentari in vista del Consiglio Europeo che si terrà a Bruxelles il 16 e 17 dicembre. Sarà un vertice importante per l’Europa perché verranno discusse le priorità e gli indirizzi politici della UE e le prospettive del processo di integrazione dopo la chiusura dell’”era Merkel”.
Indichiamo proprio il 15 dicembre, nel pieno della discussione della legge di bilancio 2022, e alla vigilia dello sciopero generale del 16 dicembre indetto da CGIL e UIL, quale data per metterci insieme per la giustizia ambientale e sociale, a partire dal rispetto dei referendum del 2011, su acqua e nucleare, prefiguranti nel loro risultato inequivocabile un mandato popolare per un welfare che valorizzi i beni comuni e pubblici.
Siamo forze ed esponenti ecologisti e pacifisti, fortemente critici sulla “transizione ecologica” così come viene delineata dalle politiche governative: faremmo meglio anzi a parlare di “non transizione ecologica”, perché quello che costatiamo, nell’assemblaggio incoerente di politiche di bilancio, PNRR e prese di posizione in sede europea, è l’assenza di un qualsiasi serio disegno di attuazione, fondato su un ruolo trainante degli investimenti pubblici, di un Green New Deal degno di questo nome.
Quella che osserviamo con indignazione è la sudditanza, da parte del governo italiano, agli interessi dell’ENI nella politica energetica, ambientale e persino estera: in particolare il ministro Roberto Cingolani ci appare come l'esecutore di una deriva tecnocratica giustificata come "neutralità tecnologica", espressa con il mito infondato del nucleare di quarta generazione e da fusione.
Riteniamo inaccettabile, ad esempio, anche da un punto di vista di moralità democratica e istituzionale (il voto popolare sui referendum non può essere disprezzato!) che, su questa linea, Cingolani, a Bruxelles, per conto del governo italiano, abbia dato il suo via libera all’inserimento di nucleare e gas nella cosiddetta “tassonomia UE” delle tecnologie da raccomandare e sostenere negli investimenti finanziari necessitanti di marchi certificati (e garantiti con soldi pubblici) di “sostenibilità”.
Il nostro giudizio è che, di questa deriva, il principale motore sia la dirigenza dell’ENI che non intende cambiare rotta rispetto alla centralità del gas nella sua politica e nella politica energetica dello Stato.
Pensiamo che, a questo punto, occorra mobilitarsi contro la volontà, taciuta, ma chiara nei fatti, del Governo di non toccare neanche un euro dei finanziamenti pubblici a favore dei fossili (e non dimentichiamo che il nucleare, nel suo significato letterale, è una energia fossile!).
Si tratta non solo dei finanziamenti al CCS, sui quali è acceso da tempo lo scontro, ma di quella marea di 19 miliardi destinati ai "Sussidi Ambientalmente Dannosi" (SAD), cioè per le tariffe agevolate per gli impieghi di idrocarburi di cui fruisce un'ampia platea di settori imprenditoriali.
Ci rivolgiamo – per riempire le piazze come oggi è necessario - con particolare speranza e fiducia ai giovani attivisti che in questi ultimi anni hanno dato vita a grandi manifestazioni per superare l’emergenza climatica e ambientale: nuove politiche orientate alla piena occupazione “verde”, in una società strutturalmente pacifica (energie rinnovabili e disarmo!), trovano radici proprio in quel cambiamento radicale di rotta che essi invocano nei loro “strikes” per evitare il collasso incombente della civilizzazione umana.
La nostra proposta è di darci un primo appuntamento a Roma, dalle ore 15:00, in continuità con la Tenda antinucleare delle cittadine e dei cittadini, e di altre esperienze di attiva partecipazione sociale, sotto il Ministero dell’economia e delle finanze, in via XX Settembre, 97.
In collegamento con questa manifestazione, speriamo il più possibile partecipata, riteniamo utile organizzare un incontro on line alle 18:00 per commentare insieme il discorso di Mario Draghi, cioè il suo programma di candidato a perno “conservatore” per la gestione di nuovi equilibri neoliberisti in Europa.
Intendiamo proporre in alternativa, anche alle forze sindacali impegnate nello sciopero generale, soluzioni di conversione ecologica (bellissima espressione usata da Papa Francesco), che non ignorino le sfide epocali che siamo obbligati a fronteggiare: perché le ansie per “la fine del mese”, ce lo insegnano i giovani attivisti impegnati a spegnere l’incendio di una Terra che brucia, devono essere messe in relazione con la preoccupazione per la “fine del mondo” da scongiurare.
Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Mario Agostinelli, Alfonso Navarra, Patrizia Sterpetti, Massimo Scalia, Marco Bersani, Luciana Castellina, Antonia Sani, Massimo Serafini, Haidi Gaggio Giuliani, Vittorio Bardi, Ennio La Malfa, Renato Zanoli, Guido Viale, Antonio De Lellis
Ennio Cabiddu - Luigi Mosca – Oliviero Sorbini- Daniele Barbi - Fabrizio Cracolici e Laura Tussi - Andrea Bulgarini - Elio Pagani - Keivan Motavalli - Gian Piero Godio - Maurizio Bucchia - Antonella Nappi - Marco Zinno - Enrico Peyretti - Marco Palombo - Rocco Altieri - Mino Forleo - Vittorio Pallotti - Teresa Lapis - Renato Napoli - Angelo Gaccione - Giuseppe Natale - Renato Ramello - Sabina Santovetti
Coordinamento organizzativo:
Disarmisti esigenti - Alfonso Navarra cell. 340-0736871 email alfiononuke@gmail.com;
Wilpf Italia Patrizia Sterpetti cell. 320-7825935 email patty.sterpetti@gmail.com;
Laudato Si' - Mario Agostinelli email agostinelli.mario@gmail.com;
Altre info su:
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DA PARTE DI OSSERVATORIO SUL PNNR
(COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITIZIONALE - LAUDATO SI' - NOSTRA!)
IL GOVERNO FERMI LA PROPOSTA DI INSERIRE NUCLEARE E GAS TRA LE ENERGIE VERDI IN EUROPA
Un conto è affermare che per realizzare gli obiettivi climatici c’è bisogno di un periodo di transizione a causa dei ritardi dei Governi europei nel realizzare gli obiettivi indispensabili per contenere la crescita della temperatura entro 1,5 gradi.Altro è spacciare nucleare e gas naturale per quello che non sono, cioè energie “verdi” come vento, sole, acqua, terra. Questo tentativo di alterare la verità punta a permettere ai paesi che hanno centrali nucleari di utilizzare i fondi europei per alleggerire i costi proibitivi del nucleare e ad altri di fingere di non sapere che il metano produce CO2, anche se in combustione meno del carbone, ed è molto inquinante nell’atmosfera per la dispersione derivante da estrazione e lavorazione.Il Governo italiano, in particolare il Ministro Cingolani, anziché mantenere una posizione limpidamente contraria ha appoggiato il pasticcio che l’Europa potrebbe approvare nei prossimi giorni, se i paesi ancora contrari non insisteranno per bloccare questo tentativo.Per di più i prezzi delle fonti fossili, soprattutto del gas naturale, sono esplosi, non tanto in rapporto con la ripresa post pandemia, quanto per un’enorme speculazione finanziaria che scommette sull’aumento dei prezzi di questi prodotti, usando come in passato i futures. Gli analisti non hanno spiegazioni per questi aumenti che non hanno fondamento economico ma puramente speculativo.La speculazione si batte solo se nel tempo più rapido possibile viene realizzato un piano di investimenti nelle fonti alternative, in coerenza con gli obiettivi europei per il 2030. L’Italia ha l’obiettivo di 70 Giga Watt di fonti alternative al 2030, che al ritmo attuale non verrà mai raggiunto. Investimenti a ritmo incalzante e le indispensabili semplificazioni procedurali possono facilitare la realizzazione dell’obiettivo, ma il Governo pensa ad altro ed è in ritardo sugli stessi impegni presenti nel PNRR.In Germania il nuovo governo ammette di avere bisogno del gas nella transizione, ma conferma l’uscita dal nucleare entro il 2022, si impegna a dismettere il carbone entro il 2030, anziché il 2038, non pretende di fare passare il gas come fonte rinnovabile ma si impegna a realizzare centrali a gas solo per il periodo strettamente necessario.In Italia nulla di tutto questo. Né sincerità, né chiarezza, né un progetto sulle rinnovabili degno di questo nome. Anzi, attraverso Terna si continua con le aste per avere energia a disposizione per le fasi di carenza elettrica nella rete senza porre la condizione delle fonti di alimentazione e “dimenticando” che l’Italia ha la possibilità di usare i pompaggi dell’idroelettrico.Si parla di aste a 9 zeri i cui costi vengono scaricati sulle bollette elettriche, come del resto avviene con gli enormi costi dello smaltimento delle scorie nucleari.Per questo il Governo dovrebbe ripensarci, impegnando il Ministro Cingolani a cambiare strada. Il nucleare in Italia non è credibile, non ci sarebbe neppure il tempo entro il 2030 e in ogni caso dovremmo prima passare attraverso un referendum popolare che sconfessi quelli precedenti.Il Governo deve rendersi conto che sostenere il nucleare e il gas nella tassonomia verde comprometterebbe la sua credibilità in Italia e in Europa, costruita con impegni al G20 e alla Cop 26, e soprattutto confermerebbe che la spinta per la transizione ecologica erano solo parole, perché nei fatti prevalgono politiche a sostegno dell’uso delle fonti fossili climalteranti e dei gruppi economici e delle aziende che vogliono continuare a fare profitti scaricando le conseguenze su salute e ambiente. Sarebbe il fallimento della transizione ecologica di cui si parla nel PNRR e delle speranze che ha suscitato. Il PNRR diventerebbe solo uno strumento per spendere soldi allo scopo di finanziare i soliti gruppi economici e di potere.
Sosteniamo la proposta di un primo appuntamento a Roma il 15 dicembre prossimo, dalle ore 15,00, sotto il Ministero dell’economia e delle finanze, in via XX Settembre 97, in continuità con la Tenda antinucleare delle cittadine e dei cittadini, e altre esperienze di attiva partecipazione sociale.
Mario Agostinelli, Alfiero Grandi, Jacopo Ricci, Massimo Scalia 11/12/2021
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La convenzione delle donne - #governodilei aderisce e sostiene la
mobilitazione proposta da Disarmisti esigenti, Wilpf Italia e
Osservatorio del lavoro, contro l’inserimento di investimenti nucleari e
a metano negli elenchi da finanziare con fondi pubblici, con la
convinzione che non possa esserci un femminismo che non sia
autenticamente ecologista e che sia ipocrita parlare di transizione
ecologica e contemporaneamente portare le spese per la difesa armata
nell’anno 2021 alla quota di ben 25 miliardi di euro, in barba alla
grave crisi economica che stiamo attraversando, ignorando che il settore
della difesa ha un elevato impatto negativo ambientale, essendo il più
grande utilizzatore di idrocarburi al mondo e il maggiore consumatore di
energia.
Le pressioni delle lobby del gas e del nucleare sulle scelte europee
trovano sponda in Italia grazie alla posizione conservatrice di Draghi e
Cingolani, che confligge con una transizione ecologica attenta al
sociale e all’utilizzo diffuso di fonti rinnovabili.
La mobilitazione proposta per il 15 dicembre coincide con il convegno
organizzato alla Camera e dal titolo che non lascia spazio ad ambiguità:
"Il nucleare decisivo per la transizione energetica".
Noi non ci stiamo, vogliamo praticare una transizione ecologica vera,
che preveda l’abbandono dei combustibili fossili, il rispetto del
risultato del referendum contro l’utilizzo di energia nucleare, la
riduzione drastica degli investimenti in campo della difesa.
Grazie per la lodevole iniziativa,
Ufficio Stampa Governo Di Lei