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No euromissili Si ospedali 7 aprile 2021

Quella che segue, è la dichiarazione da noi sottoscritta  (ed eventualmente da altri che volessero aggiungersi), che sarà letta dal palco a Buchel durante la marcia di Pasqua (5 aprile 2021).  Riportato, in fondo alla pagina, anche l'appello per il "Digiuno di giustizia". E un contributo di Alex Zanotelli, tratto dal libro "Musica per Riace", su come mettere insieme lotta antinucleare e lotta per i diritti dei migranti.
 
7 APRILE: GIORNATA MONDIALE ONU DELLA SALUTE
NO EUROMISSILI - SI OSPEDALI - SOLIDARIETA' CON BUCHEL, LA NUOVA COMISO
IN DIALOGO CON PAPA FRANCESCO ("IL NUCLEARE E' IMMORALE!"), USCIAMO DALLA PANDEMIA DELLA GUERRA CONTRO LA NATURA (E QUINDI DELLE GUERRE FRATRICIDE TRA I GLI UMANI)
 
In occasione della Giornata mondiale della salute proclamata dall'ONU ribadiamo, in dialogo ideale con il Papa, quanto abbiamo già proposto con il nostro appello NO ARSENALI SI OSPEDALI (si vada online al link: https://www.petizioni.com/no_arsenali_si_ospedali): per "stare bene" in modo solido, razionale, universale, occorre convertire le spese militari in investimenti per la salute pubblica. La salute delle persone logicamente esige un ambiente risanato, nella prospettiva di una conversione ecologica dell'economia. In questa ottica, c'entra moltissimo, come recita il nostro appello, aderire al Trattato di proibizione delle armi nucleari, ritirarsi dalle guerre neocoloniali in cui siamo coinvolti come italiani ed europei, cessare il fuoco in tutti gli angoli del mondo! E c'entra sicuramente anche il "digiuno di giustizia", promosso da "Cantiere Casa Comune", che chiede, il 7 aprile, davanti al Parlamento italiano, contro le politiche migratorie razziste, nuove leggi in attuazione del diritto umano della libertà di circolazione. Dobbiamo mostrare concretamente più umanità e solidarietà con le vittime di questo Sistema, che è presidiato dall'arma atomica a difesa, con la minaccia dell'annientamento, del privilegio dei pochi super-ricchi e super-potenti.

Come ammoniscono gli ecopacifisti tedeschi che marciano il lunedì di Pasqua a Buchel, la "nuova Comiso" (perché pare sia stata scelta ad essere la prima ad ospitare le nuove atomiche americane B-61-12):

"CI serve un piano di pace! 
Nessun ulteriore riarmo della NATO! La guerra non è mai una soluzione!"
 (...)
L'unico modo per prevenire una guerra nucleare è abolire tutte le armi nucleari! Ecco perché chiediamo come gesto forte la firma del trattato sulla proibizione delle armi nucleari da parte del governo federale"...
Questi obiettivi degli ecopacifisti tedeschi sono i nostri obiettivi di attivisti sociali italiani (riferiti alla situazione italiana, in  particolare la ratifica del TPAN da parte dello Stato italiano) e li vogliamo manifestare il 7 aprile a Roma che ospita lo Stato del Vaticano. La Santa Sede, infatti, quale Stato riconosciuto dall'ONU è stato tra i primi a ratificare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, da poco entrato in vigore.
Siamo perciò ragionevolmente sicuri di poter trovare, in piena autonomia di posizioni laiche, ma attenti alle evoluzioni progressive in ogni ambito culturale, una forte voce alleata nella condanna di Papa Bergoglio ad ogni logica e pratica ("immorale!" oltre che illegale), di deterrenza...
Alex Zanotelli - missionario comboniano
Alfonso Navarra - Disarmisti esigenti 
Ennio Cabiddu - Sardegna pulita
Antonia Baraldi  Sani e Patrizia Sterpetti - WILPF Italia
Marco Palombo - attivista nonviolento contro le guerre
Mario Agostinelli - Laudato Si
Angelica Romano e Fabio Alberti - Un ponte Per 
Fabrizio Cracolici e Laura Tussi - PeaceLink
Silvano Tartarini - obiettore di coscienza alle spese militari
Vittorio Pallotti e Maurizio Sgarzi - Centro di Documentazione Manifesto pacifista internazionale
Oliviero Sorbini - Federazione Italiana media ambientali 
Mario Di Padova - Lega obiettori di coscienza   
Carla Biavati - IPRI-CCP 
Giuseppe Natale - ANPI Crescenzago 
Tiziano Cardosi - Fucina della nonviolenza
Valentina Ripa - Università di Salerno 
Paolo D'Arpini - Circolo vegetariano di Calcata
Gregorio Piccin - Rifondazione Comunista, responsabile dipartimento Pace
Sandra Cangemi - educatrice, Cooperativa sociale praticare il futuro
Amalia Navoni - Coordinamento Nord Sud
Daniele Barbieri - blogger
Cosimo Forleo, Per la scuola della Repubblica
Giorgio Poidomani e Laura Cibraro - attivisti Fridays for Future Milano 
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Volantino di Disarmisti esigenti e WILPF Italia per aderire con motivazioni specifiche a "FAME E SETE DI GIUSTIZIA" - Roma il 7 aprile 2021

(Papa Bergoglio tiene un'udienza generale in Vaticano  e l'idea è quella di avviare un dialogo con il Papa sulla pace e sul disarmo anche dalla tenda del Digiuno di Giustizia. Il presupposto è ovviamente l'adesione all'appello al Digiuno di giustizia lanciato dall'appello di Cantiere Casa Comune. Anche per motivi di rapporti con la questura è importante mettere bene in chiaro che l'iniziativa a Montecitorio è specificamente del Digiuno di giustizia...)

SOLIDARIETA’ CON I MIGRANTI: LE VITTIME DEL SISTEMA CHE, CON IL TERRORE ATOMICO E LA PRATICA DELLE GUERRE, DIFENDE I PRIVILEGI DEI SUPER-RICCHI E SUPER-POTENTI!

7 aprile: giornata mondiale ONU della salute. Questa pandemia non accenna a placarsi: è una "tempesta" nel mare procelloso cui ci ha condotto una rotta sbagliata, la competizione selvaggia all'accumulazione illimitata senza riguardo per gli equilibri naturali, perseguita e pilotata da una élite ristrettissima, che opprime e sfrutta le moltitudini di questo Pianeta.

In occasione di questa giornata della salute ribadiamo quanto abbiamo già proposto con il nostro appello NO ARSENALI SI OSPEDALI: per "stare bene" in modo solido, razionale, universale, occorre convertire le spese militari in investimenti per la salute pubblica. La salute delle persone logicamente esige un ambiente risanato, nella prospettiva di una conversione ecologica dell'economia. In questa ottica, c'entra moltissimo, come recita l’appello che abbiamo citato, aderire al Trattato di proibizione delle armi nucleari, ritirarsi dalle guerre neocoloniali in cui siamo coinvolti come italiani ed europei, cessare il fuoco in tutti gli angoli del mondo! E c'entra sicuramente anche il "digiuno di giustizia", promosso da "Cantiere Casa Comune", che chiede, contro le politiche migratorie razziste, nuove leggi in attuazione del diritto umano della libertà di circolazione. Dobbiamo mostrare concretamente più umanità e solidarietà con le vittime di questo Sistema, che è presidiato dall'arma atomica a difesa, con la minaccia dell'annientamento, del privilegio dei pochi super-ricchi e super-potenti.

 

Come hanno ammonito gli ecopacifisti tedeschi che hanno marciato il lunedì di Pasqua a Buchel, "la nuova Comiso" (perché è stata scelta ad essere la prima ad ospitare le nuove atomiche americane B-61-12):

"CI serve un piano di pace! Dobbiamo ratificare il Trattato di proibizione delle armi nucleari! E non accettare ulteriori riarmi della NATO! La guerra non è mai una soluzione!"

Questi obiettivi degli ecopacifisti tedeschi sono i nostri obiettivi di attiviste/i sociali italiane/i (riferiti alla situazione italiana, in particolare la ratifica del TPAN da parte dello Stato italiano) e li stiamo dichiarando anche questo 7 aprile da Roma, che ospita lo Stato del Vaticano, tra i primi a ratificare il Trattato. Con Papa Francesco che si prodiga a definire le armi nucleari “immorali” (oltre che “illegali”), mentre il governo Draghi, al pari dei precedenti, da questo orecchio non ci vuole proprio sentire!

Lo stiamo facendo da questa piazza Montecitorio, in appoggio, con le nostre specifiche motivazioni antinucleari e disarmiste, alla tenda del “Digiuno di giustiziapromossa dal missionario comboniano Alex Zanotelli (che condivide le nostre posizioni) e da Cantiere Casa Comune.

 DISARMISTI ESIGENTI 

WILPF ITALIA

Per informazioni sulle prossime iniziative ecopacifiste in programma:

Alfonso Navarra – alfiononuke@gmail.com  ----  Antonia Baraldi Sani - antonia.sani.baraldi@gmail.com

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Prima bozza di volantino redatta da Alfonso Navarra per aderire con motivazioni specifiche a "FAME E SETE DI GIUSTIZIA" - Roma il 7 aprile 2021 - Giornata ONU per la salute

in solidarietà con la marcia di Pasqua a Buchel e in dialogo ideale con l'antinucleare Papa Francesco

7 APRILE: GIORNATA MONDIALE ONU DELLA SALUTE
 
IN DIALOGO CON PAPA FRANCESCO ("IL NUCLEARE E' IMMORALE!"), USCIAMO DALLA PANDEMIA DELLA GUERRA CONTRO LA NATURA (E QUINDI DELLE GUERRE FRATRICIDE TRA I GLI UMANI)
 
NO EUROMISSILI - SI OSPEDALI - SOLIDARIETA' CON BUCHEL, LA NUOVA COMISO -
(UNA AGGIUNTA DI MOTIVAZIONI SPECIFICHE  AL DIGIUNO DI GIUSTIZIA) 
Questa pandemia non accenna a placarsi: è una "tempesta" nel mare procelloso cui ci ha condotto una rotta sbagliata, la competizione selvaggia all'accumulazione illimitata senza riguardo per gli equilibri naturali, perseguita e pilotata da una élite ristrettissima, che opprime e sfrutta le moltitudini di questo Pianeta.
La "tempesta", non la guerra, è le metafora usata da Papa Francesco quando connota il dramma - appunto questa pandemia - provocato dalla "violenza contro il Creato" esercitata dal sistema della potenza; e quando ci invita alla speranza che può nascere rinunciando alla "paralisi dell'egoismo" per vincere la "globalizzazione dell'indifferenza".
In occasione della Giornata mondiale della salute proclamata dall'ONU ribadiamo, in dialogo ideale con il Papa, quanto abbiamo già proposto, in autonomia laica di posizioni, con il nostro appello NO ARSENALI SI OSPEDALI (si vada online al link: https://www.petizioni.com/no_arsenali_si_ospedali): per "stare bene" in modo solido, razionale, universale, occorre convertire le spese militari in investimenti per la salute pubblica. La salute delle persone logicamente esige un ambiente risanato, nella prospettiva di una conversione ecologica dell'economia. In questa ottica, c'entra moltissimo, come recita il nostro appello, aderire al Trattato di proibizione delle armi nucleari, ritirarsi dalle guerre neocoloniali in cui siamo coinvolti come italiani ed europei, cessare il fuoco in tutti gli angoli del mondo! E c'entra sicuramente anche il "digiuno di giustizia", promosso da "Cantiere Casa Comune" (vedi appello riportato), che chiede, contro le politiche migratorie razziste, nuove leggi in attuazione del diritto umano della libertà di circolazione. Dobbiamo mostrare concretamente più umanità e solidarietà con le vittime di questo Sistema, che è presidiato dall'arma atomica a difesa, con la minaccia dell'annientamento, del privilegio dei pochi super-ricchi e super-potenti.

Come ammoniscono gli ecopacifisti tedeschi che marciano il lunedì di Pasqua a Buchel, "la nuova Comiso" (perché è stata scelta ad essere la prima ad ospitare le nuove atomiche americane B-61-12):

"CI serve un piano di pace!
Le potenze nucleari hanno iniziato un programma di armamento nucleare che vale miliardi. Ma come possono proteggerci le armi nucleari di distruzione di massa se il loro uso avrà conseguenze devastanti, se significa la distruzione della base di tutta la vita? Chi può effettivamente escludere un falso allarme, un errore del computer o un attacco informatico terroristico?
L'unico modo per prevenire una guerra nucleare è abolire tutte le armi nucleari! Ecco perché chiediamo come gesto forte la firma del trattato sulla proibizione delle armi nucleari da parte del governo federale:
- la firma del trattato sulla proibizione delle armi nucleari da parte del governo tedesco come un forte segnale ai partner della NATO!
- un'efficace iniziativa diplomatica di pace per facilitare le relazioni Est-Ovest!
- nessun ulteriore riarmo della NATO! La guerra non è mai una soluzione
!"
Questi obiettivi degli ecopacifisti tedeschi sono i nostri obiettivi di attivisti sociali italiani (riferiti alla situazione italiana, in particolare la ratifica del TPAN da parte dello Stato italiano) e li vogliamo manifestare il 7 aprile da Roma, che ospita lo Stato del Vaticano.  La Santa Sede, infatti, quale Stato riconosciuto dall'ONU è stato tra i primi a ratificare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, da poco entrato in vigore. Siamo quindi ragionevolmente sicuri di poter trovare,  da movimenti indipendenti ma attenti alle evoluzioni progressive in ogni ambito culturale, una forte voce alleata nella condanna di Papa Bergoglio ad ogni logica e pratica ("immorale!" oltre che illegale), di deterrenza.
Appuntamento alle 15 in Piazza Montecitorio, alla tenda del "Digiuno di giustizia" promossa dal missionario comboniano Alex Zanotelli e da Cantiere Casa Comune (mentre Papa Francesco tiene la sua udienza generale in Vaticano)
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“Fame e sete di Giustizia”. L’indignazione di padre Zanotelli e del Cantiere Casa Comune di fronte alle morti nel Mediterraneo (oltre 190 nel 2021)

Stiamo iniziando un tempo che i cristiani chiamano la Settimana Santa, con lo sguardo e il cuore rivolto al Crocifisso.
Su quel Crocifisso, all’entrata del Vaticano, Papa Francesco ha fatto mettere il salvagente di un migrante morto nel Mediterraneo per “ricordare a tutti l’impegno inderogabile di salvare ogni vita umana, un dovere morale che unisce credenti e non credenti.” Troppi cristiani, che nella settimana santa verseranno lacrime sul Crocifisso, non riescono a versarle sui crocifissi di oggi nel loro calvario sulla rotta sahariana, asiatica, balcanica, centroamericana per trovarsi poi davanti a muri e fili spinati eretti dalle nazioni ricche. Migliaia sono torturati e le donne violentate nei lager libici. Condannati a morte nel Mediterraneo, che è diventato il Mar ‘Nero’, il cimitero dei volti ‘scuri’.

Siamo indignati di fronte a queste morti nel Mediterraneo (oltre 190 da inizio anno, con una media di 3 al giorno!) che da anni continuano ininterrottamente. Molte navi delle ong bloccate nei porti dalla strategia cinica dei governi che si oppongono a progetti umanitari che salvano vite; dove migliaia arrivano da situazioni drammatiche nei loro paesi attraversando il deserto e approdando nei lager della Libia; spesso respinti dalla guardia costiera libica finanziata anche dall’Italia. La rotta Balcanica dove i profughi del campo di Lipa (Bosnia) vivono una situazione drammatica, costretti a sopravvivere nel gelo e nella neve, frutto amaro della politica migratoria italiana che respinge chi arriva a Trieste dalla Slovenia; la Slovenia li respinge nella Croazia e la Croazia in Bosnia; la rotta delle Isole greche di Lesbo e Chios dove vivono in situazioni disumane profughi provenienti dal Medio Oriente e dall’Asia proprio nei giorni in cui facciamo memoria dei 10 anni dallo scoppio dell’assurda guerra in Siria e dei 5 anni dai vergognosi accordi dell’Unione Europea con la Turchia (6 miliardi di euro!)

Davanti a questa immane tragedia, da ormai tre anni (2018), è stata promossa l’iniziativa del Digiuno di Giustizia in Solidarietà con i Migranti, che si ritrova ogni primo mercoledi del mese a digiunare davanti al Parlamento. Questa giornata di digiuno è per sottolineare la dimensione politica di questo atto, condiviso anche da parte di religiose/i nei monasteri, di cittadine/i nelle proprie abitazioni e da tanti gruppi che digiunano davanti alle Prefetture della propria città (Firenze, Varese, Verona, Bari…..)
Il Cantiere Casa Comune, per il persistere di queste politiche migratorie razziste, sia italiane che europee, rilancia a tutti il nostro impegno a fianco delle vittime di questo Sistema.
Invitiamo tutti, credenti e laici, comunità, associazioni, movimenti, a unirsi a noi per rispondere al grido di dolore di tanti fratelli e sorelle migranti sulle rotte mondiali che, dalle periferie del mondo, si muovono verso il sogno di una vita migliore, di giustizia e di dignità.

Chiediamo con determinazione nuove leggi in tema migratorio e di cittadinanza, in Italia e in Europa, capaci di eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti dei migranti e dei giovani delle nuove generazioni. Dobbiamo mostrare concretamente più umanità e solidarietà con le vittime di questo Sistema!

Il Cantiere Casa Comune sostiene il Digiuno di Giustizia ogni primo mercoledì del mese e insieme, partendo da Lunedì 29 marzo 2021, inizio della Settimana Santa per i cristiani, lanciamo un digiuno a staffetta che vuole coinvolgere tutti e tutte. Ogni persona, comunità, associazione può iscriversi e partecipare come gesto radicale e nonviolento di difesa della vita e della dignità dei fratelli e sorelle migranti, in opposizione alla sazietà e all’indifferenza di un economia che uccide e di un mondo che non si lascia più toccare dal dolore e dalle lacrime vere degli ‘scarti’.

Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti
Cantiere Casa Comune

Alex Zanotelli
Antonio Soffientini
Tarcisia Ciavarella
Mariapia Dal Zovo
Toni Scardamaglia
Daniele Moschetti
Filippo Ivardi Ganapini
Marco Colombo
Emilia Gaudio
Federico Sartori

Il Digiuno di Giustizia in solidarietà dei migranti e il Cantiere Casa Comune promuovono una Conferenza stampa per il lancio dell’iniziativa “Fame e Sete di Giustizia” – Digiuno di solidarietà con i migranti che, in seguito alle norme di contrasto alla diffusione del covid, avrà luogo online, domani venerdì 26 Marzo alle ore 12 su piattaforma Zoom (ID riunione: 832 7319 8797 Passcode: 525638)
Intervengono:
Cardinale Franco Montenegro, arcivescovo di Agrigento
Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano
Blessing Okoedion, presidente dell’Associazione Weavers of hope
Sonny Olumati, attivista del movimento #ItalianiSenzaCittadinanza
Marco Omizzolo, sociologo Eurispes e presidente di Tempi ModerniPer informazioni e adesioni scrivi a: info@cantierecasacomune.it oppure chiama alla segreteria del Cantiere Casa Comune: 045/ 8092390
Per informazioni su Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti scrivi a: digiunodigiustizia@hotmail.com

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La solidarietà antinucleare si collega con la solidarietà a chi difende i diritti dei migranti. E lo spiega molto bene Alex Zanotelli in questo suo contributo al nostro saggio collettivo "Riace, Musica per l'Umanità".

Alex Zanotelli

Per un’utopia possibile

Ho gioito quando ICAN ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, per il suo impegno contro le armi nucleari. Come credente nel Dio della vita, non posso che essere contrario a questi strumenti di morte che minacciano oggi l’umanità. Lo sono anche come missionario che ha toccato con mano la sofferenza degli impoveriti. Infatti le armi nucleari proteggono un sistema profondamente ingiusto, proteggono il 10% della popolazione mondiale che consuma da sola il 90% dei beni prodotti.

Penso sia significativo legare il Premio Nobel dato a ICAN per la campagna contro le armi nucleari e la campagna per dare il Premio Nobel a Domenico Lucano, sindaco di Riace, il paese dell’accoglienza.

L’umanità ha oggi davanti a sé due gravi minacce: la bomba atomica e il rifiuto dell’altro. Di fatto una guerra nucleare potrebbe mettere la parola fine all’umanità. Ma altrettanto le politiche di non accoglienza praticate dagli USA, dall’Australia, dall’Europa, dall’Italia porteranno gli uomini a sbranarsi vicendevolmente. Mentre l’abolizione delle armi nucleari e una nuova politica di accoglienza, come è stata fatta a Riace, permetterebbero all’umanità di rifiorire.

Per me è chiaro che il primo passo è quello dell’abolizione delle armi nucleari, perché servono a proteggere privilegi. Questa connessione l’aveva espressa così bene l’allora arcivescovo di Seattle (USA) Raymond Hunthausen:

La propaganda e un certo modo di vivere ci hanno vestiti di morte. Abbandonare il nostro controllo sulla distruzione globale ci dà l’impressione di rischiare tutto, ed è rischiare tutto, ma in una direzione opposta a quella in cui attualmente rischiamo tutto. Le armi nucleari proteggono i privilegi e lo sfruttamento. Rinunciare a esse significherebbe che dobbiamo abbandonare il nostro potere economico sugli altri popoli. La pace e la giustizia procedono insieme. Sulla strada che seguiamo attualmente, la nostra politica economica verso gli altri Paesi ha bisogno delle armi nucleari. Abbandonare queste armi significherebbe abbandonare qualcosa di più che i nostri strumenti di terrore globale; significherebbe abbandonare le ragioni di tale terrore: il nostro posto privilegiato in questo mondo.

Le armi atomiche servono a proteggere un sistema mondiale ingiusto che forza 3 miliardi di persone a vivere con due dollari al giorno e 821 milioni a patire la fame. Per cui gli impoveriti sono costretti a migrare.

Le migrazioni oggi non sono un’emergenza, sono strutturali a questo sistema. Il dramma è che il mondo ricco non vuole accogliere i migranti. Invece il sindaco di Riace, Domenico Lucano, ha accolto nel suo Comune, sulle colline della Calabria, i migranti, facendo rinascere così questo paese semiabbandonato. Lucano ha fatto rivivere Riace, mescolando calabresi e migranti che lavorano insieme, diventando un simbolo per l’Italia e l’Europa. È solo accogliendo le vittime di questo sistema mondiale ingiusto che la vecchia Europa può rifiorire. Riace ha dimostrato che un’umanità al plurale è possibile.

Per questo mi auguro che la campagna per il Premio Nobel per la Pace a Lucano abbia successo e che Riace diventi un esempio per tutti, dimostrando che le migrazioni non sono un problema, ma una risorsa per far rivivere questa vecchia Europa.

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